Opinion: Multietnicità: una sfida da vincere per le città italiane

 

Le città italiane stanno diventando sempre più multietniche. Nelle loro strade è sempre più facile incrociare voci e volti che parlano di altre culture, di Paesi lontani dal nostro, dei quali abbiamo conoscenze sommarie o spezzettate. Le pizzerie vengono affiancate da negozi dove si cucina il kebab, il sushi o altre prelibatezze gastronomiche internazionali. Alle macellerie italiane si alternano quelle halal e i negozi aperti dai cinesi si diffondono come funghi.

 

La convivenza tra le diverse comunità etniche ha portato ad un arricchimento culturale senza precedenti, ma non tutto è rosa e fiori. Spesso vengono a crearsi conflitti e tensioni sociali tra gruppi appartenenti a culture diverse, a causa della discriminazione razziale e della xenofobia. Cosa si può fare per vincere le sfide sociali e culturali che la multietnicità porta?

Un Italia sempre più multietnica

L’immigrazione, sia legale che clandestina, il calo delle nascite, l’aumento dell’emigrazione e dei decessi ci portano a capire il perché la società italiana è sempre più multietnica. 

Se aveste una lente di ingrandimento come quelle acquistate su RS a portata di mano potreste puntarla su una delle carte tematiche diffuse dall’ISTAT, dove viene evidenziata la distribuzione degli immigrati in Italia. Vedreste che Milano e Roma sono le città dove vivono più stranieri, com’è logico che sia visto le loro dimensioni, ma che anche città più piccole del nord Italia si stanno sempre più dando da fare per accogliere uomini, donne e bambini provenienti da ogni parte del mondo. 

 

Un po’ meno coinvolte sembrerebbero essere le città del sud, ma è anche semplice capire il perché: difficilmente gli immigrati si stabiliscono nel Meridione per mancanza di possibilità di lavoro. Affinché tutte queste persone che hanno scelto il nostro Paese come casa riescano a trovare le condizioni ideali per vivere sereni è necessario trasformare le nostre città in luoghi di inclusione. E come si può fare?

Promuovere la conoscenza

Come si fa a rispettare qualcosa che non si conosce? Affinché diverse culture possano coesistere in armonia è necessario conoscerle e comprenderle, mai giudicarle. Un ruolo di primo piano in questa direzione lo hanno le scuole, i centri culturali e tutte quelle organizzazioni che promuovono iniziative interculturali.

 

Organizzare eventi in collaborazione con le diverse comunità è il modo migliore per coinvolgerle nella vita della città. Sono momenti di condivisione preziosi che, permettendo a tutti di lavorare fianco a fianco, aiutano a capire analogie e differenze tra i diversi modi di vivere, e di farne tesoro.

Creare progetti per favorire l’integrazione

Presentare progetti per favorire l’integrazione è importante per far sentire un po’ più a casa chi la propria l’ha dovuta lasciare. Devono avere l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita degli immigrati, istituendo corsi di lingua gratuiti, promuovendo momenti di interscambi culturali anche nelle scuole per far sentire a loro agio anche i bimbi non italiani, favorendo l’inserimento nel mondo del lavoro. Sentendosi accolti gli immigrati si apriranno un po’ di più nei confronti degli italiani, e gli italiani potranno conoscere ed apprezzare uno spicchio di quel mondo lontano che loro rappresentano.

Realizzare campagne di sensibilizzazione

Per combattere la xenofobia e la discriminazione è necessario che Amministrazioni pubbliche, Enti locali e organizzazioni lavorino in sinergia, per studiare e mettere in atto campagne di sensibilizzazione efficaci. 

 

Sono importanti per combattere la paura del diverso, che molte volte si manifesta sotto forma di critica o di rifiuto del modo di vivere dell’altro. Deve far riflettere a tal proposito la polemica nata dopo la morte di Nayyab Shehzadi, la ragazza pachistana annegata mentre nuotava completamente vestita.

Tolleranza, la parola d’ordine per favorire l’inclusione

Per trasformare le nostre città in veri e propri luoghi di inclusione si deve essere in grado di accettare le diversità degli altri senza dimenticare la propria identità. E questo vale sia per chi accoglie che per chi viene accolto. Valorizzando e rispettando le diverse culture si potrà trasformare il nostro Paese in un’oasi di pace dove vivere un futuro più accogliente e tollerante per tutti.

 

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