Non bisogna fare morire Napoli

 NAPOLI -- Napoli è il paese che amo e che mi emoziona sempre ogni volta che mi ci reco per lavoro o anche per diletto. Sono convinto che sia un paese che sovrabbonda. E, in questa sua esagerazione è contenuto tutto ciò che di Napoli ne fa la città amata e odiata, unica nel suo essere piena, rumorosa, accogliente, colorata, profumata. È una città ricca di creatività e nella sua bella vivacità sa costruire iniziative che appassionano certamente, che mettono vita, che la rendono sempre in movimento. Ma Napoli è il paese dei contrasti e, quindi, di fronte al senso positivo si erge quello opposto. Napoli è plebea, ma è sicuramente aristocratica in molti dei suoi tratti.

 Non si può negare, certo, che Napoli è anche la città dove circola l’illegalità, l’abusivismo, il traffico esagerato, dove non sono assolutamente da escludere meccanismi di clientelismo e sfumature di servilismo. Napoli è una, ma anche tante altre; mille sono i modi di manifestarsi di questa città e, probabilmente, ognuno è legato all’altro tanto che risulta difficile poter distinguere, in maniera determinante e precisa, una parte dall’altra.

 L’arte, la cultura, la capacità di creare, la volontà di lavorare possono bastare affinchè Napoli diventi veramente la città maestosa e ricca che merita di essere?

 Io credo che una via d’uscita si debba proporre e creare e, dunque, sarebbe veramente cosa giusta dar vita a quello che io amo chiamare “il popolo delle partite iva”. Certamente lo Stato dovrebbe intervenire con leggi opportune e misurate per sostenere chi ritiene un dovere essere sciolto da qualsiasi tipo di legame, ridotto alla necessità di chiedere per avere un posto di lavoro.

 Basta andare a servizio della politica. Basta chiederle favoritismi perchè si rischia di creare una vera e propria dipendenza occulta. Basta credere ancora che è sufficiente saper tirare a campare per poter vivere dignitosamente. Basta pretendere il posto fisso. Se così continuassimo, Napoli non migliorerà mai.

 Oggi abbiamo mille Napoli per una Napoli che non funziona.

 Ai tanti politici napoletani, ma anche a quelli che agiscono a livello nazionale, chiedo che è necessario, vitale, che Napoli cresca con le sue forze e capacità perché ne ha sicuramente: devono solo trovare la giusta strada per esplodere.

 A nessuno basta più pensare che Napoli debba essere semplicemente sorretta, non occorrono più solo incentivi e fondi a pioggia.

 Bisogna costruire con fondamenta solide per uno slancio produttivo, economico, finanziario, sociale e culturale che sappia ergerla a città qualificata su tutti gli aspetti. Oggi Napoli non vive, ma sopravvive. Non bisogna farla morire.

 

IL CAMMINO DI NAPOLI

Il sole è alto nei cieli,

le nuvole a pecorelle tracciano

traiettorie senza pace.

Napoli!

Napoli è un Paradiso

dove si piange e si ride,

dove il ricco è uguale al povero,

dove chi non ha niente

non ha mai fame,

dove si contano i passi,

dove il tempo è uguale allo spazio,

dove sembra che tutto è in movimento,

ma in realtà è tutto fermo

in un’attesa che non ha mai fine.

Francesco Terrone

 

 

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